mercoledì 18 febbraio 2009

ventottesima puntata - le imprese di Poker


Sono talmente tante le imprese di quel furfante che non so da dove incominciare. Tralascerò di raccontare di quando è stato via da casa tre giorni e l'abbiamo ritrovato in un campo vicino con una pastora tedesca e di come abbiamo dovuto curargli i piedi posteriori perchè era stato tre giorni appoggiato sulle zampe di dietro. Non farò cenno a quella volta che il padrone di una dalmata purosangue ci chiese i danni perchè sosteneva che Porkipò gli aveva rovinato il cane con una gravidanza mista e indesiderata. Non dirò nulla di quella volta quando una signora si presentò a casa nostra con la sua setter e un cucciolo che era evidentemente e senza ombra di dubbio figlio del Fetente, pretendendo che noi mantenessimo il figlio della colpa.
Vi racconterò invece un simpatico siparietto che si ripeteva quasi ogni giorno. Nonna Elide incominciava a dare segni di quella malattia, che annullando le persone poco a poco, ce l'avrebbe portata via prima in spirito e poi purtroppo anche fisicamente, ma all'inizio poteva ancora uscire da sola o meglio usciva tutti i pomeriggi con Candy e Poker. Loro sembravano capire che la nonna non era più come prima e che quando erano fuori insieme era sotto la loro responsabilità, d'altro canto la nonna si sforzava di rimanere vigile e attenta per il bene dei suoi cani e almeno per due ore al pomeriggio sembrava godere della lucidità di una volta, alcuni chiamano questa cosa pet therapy io la chiamo amore.
Dunque tutti i pomeriggi alle quattro, ai giardinetti vicino a casa (distano circa 50 mt), si ritrovavano tutti i cani del vicinato con i loro padroni, un gran vociare, tante code scodinzolanti, lingue a penzoloni e tanta allegria, Candy era ben inserita nel gruppo aveva tanti amici e così pure la nonna, Poker invece faticava a farsi accettare dal gruppo, dimostrava già da piccolo quel carattere prepotente e litigiosetto che un paio di anni dopo, una volta morta Candy, lo avrebbe fatto espellere dalla compagnia canina. Perchè Candy riusciva a mitigare il caratteraccio del cucciolo, era l'unica autorità che riconosceva, ma la povera cagnona era sempre più stanca e poco paziente, tanto che aveva preso a tornare a casa da sola al primo accenno di intemperanza da parte di Poker, anche se il convivio canino non era ancora sciolto.
Così quel pomeriggio quando vidi tornare Candy da sola, non me ne stupii era normale, la feci entrare in casa e aspettai il ritorno degli altri due. Dopo un suonarono al campanello, era la nonna: ma il poker è tornato a casa? no nonna io non l'ho visto. Allora torno ai giardini. Dopo cinque minuti un abbaiare imperioso mi richiamò al cancelletto, era Poker: poker torna subito ai giardinetti c'è la nonna che ti sta cercando.. e lui via ai giardinetti. Altri cinque minuti e suona ancora il campanello, erano nonna e pochipò: nonna ma le chiavi di casa e il guinzaglio del cane? ah, devo averli lasciati sulla panchina, torno a prenderli. E via di nuovo tutti e due, in tutto questo Candy dormiva sul divano e ad ogni arrivo si limitava ad aprire un occhio e a sospirare, come se capisse cosa stava succedendo. Passati altri cinque minuti, si ripresentò Pochipò col guinzaglio ma senza la nonna e senza le chiavi di casa. Poker devi andare a prendere la nonna! e lui via di corsa e io dietro con la riluttante Candy perchè a quel punto volevo vedere di persona dov'era finita la nonna, Candy aveva una faccia che voleva dire: non c'è alcun bisogno che debba venire anch'io, ve la potete cavare da soli... Arrivata ai giardini vidi mia nonna tranquillamente seduta su una panchina che intratteneva un'amabile conversazione con una sua amica e Pochipò che faceva il diavolo a quattro per farla alzare, abbaiava, saltava le tirava la gonna, faceva due passi verso casa e poi tornava indietro abbaiando come a dire: mi hanno detto di portarti a casa e porterò a termine la missione! Probabilmente fu un'allucinazione, ma mi sembrò di vedere Candy che scuoteva la testa sconsolata.
Col passare degli anni Poker sviluppò anche notevoli doti di attore drammatico, con una particolare predisposizione alla sceneggiata, tanto da guadagnarsi il soprannome di mariomerola dei cani. Quasi tutte le domeniche io e mio marito andiamo a pranzo a casa dei miei genitori, e abbiamo dato l'abitudine a pochipò di portarci fuori a fare un giretto dopo il pasto, così tutte le volte, arrivati al caffè Poker inizia a piangere abbaiare saltare guaire e uggiolare finchè non usciamo. Pochipò è sempre stato molto pigro e profittatore, quando lo portavo fuori a fare un giretto per l'ultimo tratto di strada verso casa pretendeva di essere portato in braccio, quando però arrivò a pesare 15 chili cercai di fargli perdere l'abitudine. Una domenica pomeriggio rientrando dal solito giretto tentò il colpo di farsi portare a casa in braccio o da me o da mio marito, ma l'operazione non gli riuscì e allora si fermò imbronciato all'inizio della strada di casa mia... noi rientrammo in casa senza dargli retta. Dopo due minuti si presentò alla porta un vicino di casa con il cane in braccio che sembrava semi svenuto: deve essere stato investito da un'auto l'ho trovato in fondo alla strada che si reggeva sulle zampe davanti e trascinava quelle di dietro... l'uomo sembrava sconvolto. Un pensiero orribile si stava facendo largo nella mia mente, gli chiesi di mettere giù il cane, una volta a terra la bestia cercò di ricomporsi e incominciò a sentirsi in svantaggio sotto gli sguardi di quelle tre paia di occhi umani che lo guardavano con varie espressioni: di divertimento (mio marito), di sincera preoccupazione (il vicino di casa) e di fredda attesa (io). E' forse inutile che vi dica, perchè lo avrete già capito da soli che Pochipò si diede una bella scrollata e scappò via di corsa su tutte e quattro le sanissime zampe, lasciando me infuriata, mio marito più divertito che mai e il vicino di casa letteralmente a bocca aperta, nessuna macchina era passata per la via quindi non poteva essere stato investito, aveva solo trovato il sistema di farsi portare a casa in braccio, e poi ancora adesso qualcuno mi chiede perchè lo chiamo Il Fetente?

3 commenti:

  1. Mi piace come scrivi. Ricordi Durrel ne " la mia famiglia e altri animali", per gli aneddoti -fotografia.
    Da veterinario ti risolvo un problema : Ormai anche nelle cartelle cliniche zampa anteriore, zampa posteriore, così come arto ant. e post. sono termini sostituiti con mano, braccio, gamba e piede.
    A me pare giusto. Il fatto che camminino su 4 arti è secondario. Ognuno cammina come vuole.
    Attendo il nuovo. Ciao.
    Luca.

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  2. Sofia, ma li trovi tutti tu? Molto divertente, mia cara! Mbciù!

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  3. il Fetente è fantastico! ciao marilena

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