sabato 19 febbraio 2011

Persi e Trovati...

... no no niente paura, nessun animale si è perso, sto parlando solo di oggetti, e di un umano veramente, ma veramente distratto.
Due settimane fa, una sera, Michi scende per la cena con l'aria un corrucciata, seguito da una brontolante Sofy:
non trovo più gli occhiali da vista, la custodia è vuota, li abbiamo cercati un ma non ci sono...
meow
hai guardato sul comodino?
non ci sono
miao
in bagno?
neanche lì
marangà
in guardaroba?
no no
mermà
boh, domattina salteranno fuori, vedrai
maow
Così per due settimane ogni sera e ogni mattina, sempre con l'aiuto di un micio volontario, abbiamo cercato gli occhiali, ma sembravano svaniti nel nulla... già pensavo di scrivere un post sulla misteriosa sparizione degli ausili visivi...
Questa mattina, michi è al lavoro, avevo bisogno del cavetto per collegare il telefono al pc, ma non avevo voglia di andare di sopra a prenderlo... vedo che michi ha lasciato a casa lo zainetto che si porta al lavoro TUTTI I GIORNI, bene, lui ha sempre il cavetto nello zaino! apro la tasca anteriore e cosa trovo? la custodia degli occhiali con OVVIAMENTE gli occhiali dentro... quindi gli occhiali sono sempre stati dove dovevano essere, semplicemente michi ha guardato nella custodia sbagliata, una vecchissima custodia che ho visto sul suo comodino che non è nemmeno uguale a quella che sta usando adesso... se li è portati avanti e indietro dal lavoro per due settimane...
Perchè il gatto ha osservato la scena scuotendo sconsolata la testa???

mercoledì 16 febbraio 2011

Tornare a casa...

Una volta tanto non sono qui a descrivere le gesta di qualche mio maldestro animale, ma voglio raccontare cosa mi è successo ieri sera tornando a casa. Si dice che gli animali finiscano con assomigliare ai loro padroni sia fisicamente che caratterialmente, dopo ieri sera ne sono convinta e mi spiego tante cose dei miei quadrupedi: han preso tutto da me!
Dunque, esco dall'ufficio tutta contenta, timbro il mio bravo cartellino e salgo in macchina, con troppo impeto, perchè nel sedermi mi si spaccano i pantaloni, dalla cerniera davanti fin su alla cintola dietro. Vabbè, penso, chi se ne importa, tanto non devo fermarmi da nessuna parte... e via con animo lieto verso casa della mamma.
Arrivo all'inizio della strada sterrata, sotto una pioggia battente, mi accorgo che la sbarra di ingresso è abbassata, scendo per aprirla , ma un lucchetto nuovo fiammante fa bella mostra di se nella serratura... la casa è molto distante, prima di arrivare a piedi fin là fammi telefonare... "pronto? mamma? ma avete messo un lucchetto nuovo alla sbarra?"
"si"
"ma da quando scusa?"
"da oggi"
"ah.. ma non me l'avevi detto"
"ah no?"
"no... vengo a prendere la chiave"
e mi incammino, per una strada tutta fango, senza ombrello e con le mie scapette scamosciate tacco 10, man mano che mi avvicino alla casa la strada è sempre peggio, mi trovo davanti una pozzanghera che la occupa per intero e cercando di rimanere più vicina che posso al bordo non riesco ad evitare di metterci un piede dentro, l'acqua mi entra anche da sopra la scarpa...
Arrivo a casa, mia madre molto gentilmente esce al canceleltto pedonale e mi porge la chiave.
Torno verso la macchina e nella pozzanghera ci finisco con l'altro piede, meglio così sono bagnati uguali.
Arrivo alla sbarra e armeggio con il lucchetto, la chiave mi sfugge di mano e finisce in una profonda pozzanghera fangosa, che faccio? ci ravano dentro con la mano, sperando di non tastare qualche animale delle paludi, coccodrilli o similia. Recupero la chiave, con una perfomance degna dell'isola dei famosi e apro finalmente la sbarra, porto dentro la macchina e a quel punto prima di richiuderla mi tolgo il caèppottino di piumino perchè ormai ero sudata come un maratoneta. Incurante della pioggia che continuava a scendere piuttoso allegramente, cerco di richiudere la sbarra, ma è pesantissima... mi appendo bene con tutte e due le mani e tiro tiro... fino a scivolare con tutte e due i piedi e a cadere piatta di sedere nella pozzanghera... (vi ricordo che i pantaloni erano squarciati e le mie mutandine di pizzo rosa hanno fatto una gran brutta fine).
Per fortuna in macchina avevo un sacchetto di plastica di quelli per la spesa, l'ho sistemato sul sedile e finalmente mi sono potuta avviare verso casa...
Entro in casa così: con una mano mi tenevo su i pantaloni, nell'altra avevo il beauty con il necessario per la notte e, deo gratias, un cambio di vestiti, su una spalla la tracolla della borsa e il cappotto. Piena di fango fin sopra le orecchie, i pantaloni squaciati con il sedere di fuori tutta bagnata.. mio padre comodamente seduto sul divano mi guarda, e laconicamente mi chiede "piove ancora?"
"ha quasi smesso"
"per fortuna, potevi bagnarti"
mi dirigo verso la scala per salire nel mio alloggio e mia mamma:
"tesoro non ti ho acceso il riscaldamento di sopra da te, tanto a te non serve vero? ti fermi solo una notte"
"no, mamma, non mi serve... non vorrei mi facesse male troppo caldo..."