mercoledì 31 marzo 2010

Ma questo animale... è normale?

Insonne perchè preda del mal di denti, la notte scorsa ho ripassato mentalmente tutti i miei animali... arrivando alla conclusione che non ho mai avuto la compagnia di un essere "normale".
I gatti siamesi dei quali eravamo ospiti quando sono nata, erano dei fissati con lo sport che allenavano i figli al "salto nella culla", cioè si arrampicavano in cima alle tende della camera da letto e da lassù si lanciavano nella mia culla... tutti e sette.
Greta era evidentemente schizofrenica e spesso preda di crisi isteriche con violenti attacchi d'ira nei confronti degli umani (si anch'io a volte vorrei essere un cane per poter mordere qualcuno, ma cerco di trattenermi).
Candy, la mia dolcissima Pippi, era molto insicura aveva sempre paura di sbagliare, una personalità debole che aveva sempre bisogno di una guida per affrontare il mondo.
Camomilla aveva un culto dell'ego portato all'eccesso, se fosse stata un essere un umano probabilmente sarebbe stata Napoleone, il mondo è mio e lo domino io... non ti sta bene? ti invado! e poi mi proclamo imperatore, siete tutti miei sudditi e a me dovete obbedire! Per fortuna mostrava una certa forma di tolleranza verso quelli evidentemente più deboli e evitava di cancellarli dalla faccia della terra.
IIIIIsottina, la mia piccola, capitata nel mondo per sbaglio, tutto per lei era eccessivamente pericoloso: le ombre, le foglie mosse dal vento o un pezzo di carta accartocciato troppo rumorosamente potevano farla svenire di paura. A volte mi chiedo come sia riuscita a sopravvivere 17 anni, ma poi mi dico che era pur sempre un gatto...
Romy ha fatto dell'invisibilità e del mutismo la sua ragione di vita, alcuni amici, se pur assidui frequentatori di casa, in vent'anni l'avranno vista si e no due volte. Era come quelle persone delle quali non si accorge mai nessuno, quelle che si vestono di grigio, non parlano mai, alle riunioni non intervengono (anche perché ci si dimentica di convocarle), quelle che rimangono chiuse in ufficio dopo che se ne sono andati tutti perché la guardia facendo l'ultimo giro di controllo non si accorge che sono ancora lì alla scrivania....
Poker... Il Fetente, sicuramente soggetto a frequenti crisi di satiriasi, soffriva di sdoppiamento della personalità tipo dottor jekill e mister hide, ma senza l'aiuto di una pozione per la trasformazione. In casa dolcissimo, affettuoso e disponibile, fuori aggressivo dispotico e furfante! In versione umana sarebbe stato sicuramente un bandito, quelli d'altri tempi, diciamo un ladro gentiluomo...
E alla fine è arriva Sofy, se l'abbiamo ribattezzata Psyco un motivo ci sarà.... perché anche adesso dopo nove anni che viviamo insieme a volte mi guarda e capisco chiaramente che mi sta chiedendo: ma tu chi sei???? vorrai mica farmi del male vero?? e poi io un gatto così ciarliero non l'ho mai incontrato, ma possibile che ci debba parlare neanche fosse un pappagallo? e ovviamente nelle discussioni l'ultima parola deve essere la sua!
Comunque che mi siano capitati solo casi così peculiari non è certo un caso....

domenica 14 marzo 2010

Quella volta che Candy mi mandò all'ospedale

Io e Candy stavamo sempre insieme... prima che iniziassi a lavorare trascorrevamo tutta la giornata assieme, al mattino uscivamo in bici per andare a comprare il giornale, poi in camera mia a studiare, dopo pranzo una passeggiatina e poi ancora a studiare, di notte invece preferiva dormire con la nonna perchè avendo la camera al pianterreno poteva chiedere di uscire anche durante la notte... e la nonna docilmente ubbidiva ad ogni comando.
L'unica cosa che disturbava un Candy era il fatto che la mia camera fosse in mansarda, infatti la sua mole non le rendeva agevole il salire e scendere dalle scale, era sempre un momento di tensione e soprattutto detestava stare verso il lato esterno, voleva sempre a tutti i costi stare dalla parte del muro e fu questo particole a causare l'incidente.
Quando iniziai a lavorare le passeggiate giornaliere furono sospese e cercavo di compensare alla mia mancanza con una uscita un più lunga la domenica mattina, la cagnona aspettava quel momento con ansia e prima di uscire si faceva prendere dalla classica frenesia canina prepasseggiata, uggiolando e saltando a destra e sinistra.
Quella fatale domenica mattina tutto si stava svolgendo secondo il solito copione, io mi stavo vestendo e Candy stava dando fuori di matto... via tutte e due di corsa giù per le scale verso la porta, e fu li che commisi l'errore, Candy rimase verso il lato esterno della scala un paio di gradini sopra di me, uno scarto improvviso il repentino spostamento del cane verso il muro e io vidi i miei piedi per aria... mi schiantai letteralmente la schiena sullo spigolo del gradino di marmo. Non sentii dolore e la cosa mi preoccupò subito, fu come quando si prende una botta al gomito e si sente una scossa elettrica, solo che io la scossa la sentii dall'altezza delle scapole per tutto il corpo... mi resi subito conto che non riuscivo più a muovere le gambe e che doveva essere successo qualcosa di grave. Se ne rese subito conto anche il disgraziato cane, che incominciò a ululare e così facendo attirò l'attenzione dei miei genitori. E poi fu tutto un susseguirsi di eventi frenetici, l'ambulanza, il ricovero, gli esami... il mio tentativo di sbranare un'infermiera che mi diceva che ero troppo tranquilla, la crisi isterica che mi prese nella risonanza magnetica tanto da dovermi sedare perchè stavo seriamente danneggiando il macchinario a furia di testate... il neurochirugo che mi visitò poche ore dopo disse che non riusciva a spiegarsi la presenza, dato che ero caduta sulla schiena, di quel grosso ematoma nella zona frontale.... il suo assistente gli spiegò che quello era la conseguenza della claustrofobia... comunque decisero di rimandare l'operazione per rimuovere l'ematoma che comprimeva il midollo spinale e che causava la paralisi e tentare di farlo riassorbire con una massiccia dose di cortisone, per fortuna tutto si risolse nel giro di pochi giorni e in capo a due settimane ero di nuovo a casa sulle mie gambe, e con un fiammante busto in metallo e plastica che mi teneva insieme dal mento alle anche.
Non ricordo quasi nulla di quei giorni, solo che continuavo a dire, non fate niente al mio cane, non è stata colpa sua....ma il mio cane come sta? è a casa vero? non gli è successo niente vero?
A mia insaputa a casa si stava consumando un dramma, parenti e amici continuamente in visita ai miei genitori appena entravano in casa e si trovavano di fronte al cane non facevano che dire: Ma Candy, cosa hai fatto alla marzia? candy ma lo sai che marzia sta male per colpa tua? oh Candy ma cosa hai fatto?? il povero cane dopo la decima volta che sentiva questa frase, comprese perfettamente di essere colpevole di qualcosa nei miei confronti. Comprensibilmente fino al mio ritorno a casa, anche i miei genitori furono piuttosto freddi con lei. La tragedia esplose in tutta la sua gravità al mio ritorno a casa, io non vedevo l'ora di riabbraciare il mio cane, ma il mio cane non aveva nessuna intenzione di avvicinarsi nuovamente a me... figurati, son due settimane che tutti mi sgridano per qualcosa che ho fatto a marzia... io non mi avvicino di certo, e poi si muove in modo strano, cos'è tutto quel metallo che ha addosso? no no io non mi avvicino...
Ci vollero due giorni prima che capitolasse e si sciogliesse in lacrime tra le mie braccia, tra zampate musate e slinguazzate sulla mia faccia, e ben tre settimane prima che potesse prendere il coraggio a quattro zampe e salire di nuovo in camera mia.
Sono passati vent'anni, la schiena ogni tanto mi fa male ancora, e quando sento quella piccola fitta ne parte subito un'altra immediata al cuore, perchè vedo subito l'espressione di Candy quando mi vide rientrare in casa... ma cosa è successo, ma cosa ti ho fatto che tutti mi sgridano? povera, dolcissima, incolpevole candy, mi credete se dico che non vorrei mai essere caduta, non tanto per quello che accadde a me, ma per quello che ha passato lei?

lunedì 1 marzo 2010

Guardando la tv

Doveva succedere prima o poi, e alla fine è successo... Sofy ha scoperto la televisione! "Quella scatola nera e calda che si trova in soggiorno ha dentro delle cose colorate che si muovono" è venuta a dirmi di corsa ieri pomeriggio, sembrava quasi affannata e cercava di portarmi verso la tv. Poi, più tardi l'abbiamo sorpresa che guardava tutta rapita e estasiata una sfilata di Dolce e Gabbana, trovarle un nuovo nome è stato un attimo: adesso si chiama anche Gaetana, per una sintesi tra Gatta e Gabbana!