giovedì 31 dicembre 2009

I botti di capodanno

I botti di capodanno danno fastidio a molti, umani e non. A me danno molta noia... li detesto, Sofy non fa una piega, Pochipò era preso da un terrore cieco al solo scoppio di una miccetta e anche Candy, anche i temporali erano fonte di paura incontrollata. Poker una volta ha cercato persino di entrare in frigorifero, perchè nessun altro luogo gli sembrava altrettanto sicuro.
Il secondo capodanno della vita di Candy ce lo ricorderemo tutti per sempre. L'anno prima era trascorso serenamente, si il cane era un agitato, ma era cucciolo e si addormentò presto di un sonno talmente profondo che nulla avrebbe potuto svegliarla. L'anno dopo fu molto diverso.
Premetto che anche i nostri vicini di casa avevano un cane, si chiamava Cindy e era molto amica di Candy, passavano molto tempo insieme a chiacchierare e fare dei giretti in giardino spettegolando sugli altri cani del vicinato, anche lei aveva il terrore dei botti e a differenza di Candy non viveva in casa, ma in una cuccia in giardino.
Dunque la sera del 31 i miei genitori uscirono con i loro amici, io con i miei e la nonna andò da sua sorella a Milano.
Verso le due stavo rientrando a casa, quando all'inizio della via incrocia la macchina dei miei genitori, bene stavano rientrando a casa tutti insieme, parcheggiammo le auto in giardino e ci avviammo, raccontandoci le rispettive serate, verso la porta di ingresso alla vista della quale ammuttolimmo tutti e tre... il portoncino di legno dell'entrata era quasi divelto, c'erano pezzi di legno ovunque e anche qualche traccia di sangue, la serratura tuttavia era ancora chiusa. "oddio i ladri!!!" fu l'unanime commento. Con mano malferma mio padre riuscì ad aprire la serratura ed entrammo in casa con circospezione. In tutta la casa regnava un gran disordine... "ma dov'è il cane?" Candy non si trovava da nessuna parte, entrammo in camera dei miei genitori, tutto il loro armadio era stato svuotato e i vestiti erano sul letto, "oddio la casa svaligiata e il cane sparito!". Poi poco alla volta il raziocinio si fece largo nelle nostre menti, quale ladro svuota gli armadi e non apre nemmeno un cassetto? ma soprattutto quale ladro prende tutte le scarpe di casa e le mette sul letto? di sicuro nessuno, men che meno dopo averle morsicate... "possibile che sia stato il cane?", a quel punto la massa dei vestiti sul letto incominciò a muoversi e da quella pila emerse prima il muso e poi tutto il cane, "ma pippi! ma cosa hai fatto?", la risposta fu un eloquente uggiolio accompagnato da musate e zampate varie. Rimaneva ancora da spiegare la distruzione della porta d'ingresso. La soluzione si presentò poco dopo, sulle sue quattro zampe, con il muso e le zampe ferite e sanguinanti, la povera Cindy, presa dal terrore aveva cercato di entrare in casa e raggiungere la sua amica, per trascorrere insieme l'ultimo dell'anno.
A Candy e Cindy è andata bene, i successivi veglioni di capodanno, li hanno passati insieme in cantina, con sempre qualcuno di noi in casa...

sabato 26 dicembre 2009

Le zampe più morbide

Candy era un cane buono, il cane più buono che io abbia mai incontrato. Forse perchè aveva avuto modo di capire la diversità tra una vita di maltrattamenti e randagia e una vita casalinga circondata da affetto familiare. Al contrario di Pochipò che invece aveva subito vinto al superenalotto dei cani. La differenza tra loro due era proprio questa, a parte anche una certa dose di acume in più di cui era dotato il fetente, acume che gli avrebbe senz'altro evitato un fatto increscioso accaduto a Candy. Avevo portato pippi al parco lambro, a lei piaceva tantissimo, perchè poteva correre, incontrare altri cani, farsi accarezzare dai bambini... stavamo appunto fecendo una corsa in direzione del fiume quando, arrivate sul ciglio delle riva io mi fermai, ma lei no... tutta presa dalla foga della corsa decise di saltare un cespuglio e nella posa plastica dell'atletico salto ho potuto scorgere il suo sguardo stupito quando si è resa conto che si stava tuffando nel fiume... Ripescarla fu complicato. Nonostante il bagnoschiuma alla lavanda puzzò per diverso tempo di acqua di fiume marcio. A Pochipò non sarebbe mai successo.
Ma Candy aveva altre qualità, che sopperivano ampiamente a questa sporadica mancanza di lucidità e capacità di analisi critica della situazione, era buona paziente e comprensiva. Tanto paziente da lasciarsi spalmare e massaggiare i polpastrelli delle zampe con la leocrema... si, era una fissa della nonna che Candy avesse le zampe screpolate e allora tutte le sere le faceva un impacco di crema con relativo massaggio. La cosa strana non era che la nonna pensasse che il cane avesse la pelle secca, ma che questa convinzione fosse condivisa dal cane. Mi capitava spesso di entrare nella stanza della nonna la sera e vedere Candy sdraiata sul letto a pancia in su che si faceva massaggiare i piedi con la crema, io le guardavo scuotendo la testa e mi veniva restituito uno sguardo che voleva dire: beh che c'è di strano? ovviamente non dalla nonna... dal cane.
Candy aveva delle zampe morbidissime, quasi come quelle di un gatto, non so se per natura o per gli impacchi di crema della nonna!

giovedì 24 dicembre 2009

Pochipò e il Natale

Ogni anno a Natale, sotto l'albero c'era sempre un pacchettino anche per Pochipò. Come facesse lui a sapere quale era il suo è sempre stato un mistero, eppure non sbagliava mai. Si fiondava diretto verso il suo regalo lo prendeva in bocca e se lo portava sul divano dove con le zampe e con i denti lo apriva e poi tutto fiero, andava in giro di corsa per la casa con il suo regalo in bocca. Quest'anno non ci sarà il solito pacchettino sotto l'albero...