mercoledì 11 marzo 2009

ventinovesima puntata - Aspettando Sofy

I dieci mesi precedenti l'arrivo di Sofy, furono belli e tragici allo stesso tempo.

A gennaio del 2001, io ero sposata da tre anni, Isottina si ammalò di una pancreatite che praticamente la ridusse a un tubo per il cibo, entrava dalla bocca e immediatamente usciva dall'altro lato, avrete capito quale. A casa di mia mamma non poteva più stare, gli altri animali, soprattutto Poker, avevano deciso che doveva morire e la attaccavano in continuazione, allora io decisi che sarebbe venuta a vivere da noi, trascurando il piccolo e del tutto insignificante particolare che il mio consorte era allergico ai gatti.
A questo punto consentitemi di aprire una parentesi per raccontare come scoprii che Michi era allergico ai gatti. Lavoravo da tre anni per l'azienda per la quale lavoro tutt'ora, sempre nello stesso studio di registrazione, un pomeriggio vidi scendere da un dolly (sarebbe una telecamera di quelle con seggiolino che si alzano di diversi metri, ora si usano quelle motorizzate, ma una volta insieme alla telecamera si alzava anche il cameraman) un ragazzo biondo, con la barba e con due occhi azzurri meravigliosi, io lo guardai gli sorrisi, lui mi guardò stupito, mi sorrise... mi sorrise con gli occhi e io mi innamorai di lui in quel preciso istante. GLi dissi ma ciao probabilmente con un'aria da cretina, lui diventò tutto rosso e mi disse ciao... in modo piuttosto laconico. Io corsi in regia, sotto i monitor in corrispondenza di ogni telecamera c'era il nome del cameramen assegnato... Michele! esclamai si chiama Michele! Regista, assistente alla regia e mixer video si voltarono a guardarmi come si guarda una pazza, guarda che lavora qui da tre anni... mi dissero in coro, ah si ma pensa, io non l'avevo mai visto. Cominciò un corteggiamento serrato da parte mia, lui provò a opporre resistenza, ma alla fine capitolò... uscimmo a cena qualche volta, poi i primi approcci, lui diventava tutto rosso e con gli occhi lucidi... mi ama pensavo io.. poi parlando delle nostre rispettive famiglie gli raccontai che avevo un cane e tre gatte... tre gatte!!! io sono allergico ai gatti, ecco perchè tutte le volte che mi vieni vicina divento tutto rosso e mi bruciano gli occhi!! ecco quindi niente romanticismo era semplicemente allergico alle mie gatte! Poi scoprimmo che in fondo il romanticismo c'era, a un certo punto mi confessò che quella volta che gli dissi ma ciao, tutta la sua vita gli passò davanti agli occhi! per tutto il periodo del fidanzamento quando veniva a trovarmi a casa aveva degli attacchi di allergia tremendi, che però con l'andare del tempo diventavano sempre meno forti. Quando ci sposammo decidemmo che non avremmo portato nessuno dei miei animali a casa nostra, per il problema allergie e poi anche perchè michi non aveva mai avuto un animale in casa e non aveva idea di cosa volesse dire convivere con un quadrupede.

Il problema allergia si ripresentò in occasione della malattia di Isottina, la povera bestiola, ormai diciassettenne, aveva bisogno di una casa e quella casa doveva essere la mia, lei doveva passare con me gli ultimi mesi della sua vita! Mi armai di allerpet e portai a casa Isottina.

Michi è talmente buono e sensibile che non ebbe il coraggio di rifiutare asilo alla dolcissima gattina, la povera bestiola pesava due chili e mezzo era ridotta a un lumicino, con le nostre cure e la nostra pazienza visse dignitosamente senza sofferenze fino ad agosto, secondo noi poi ha avuto una funzione anallergizzante su michele, l'allergia diminuì sempre più fino a sparire quasi completamente.
Devo dire che nei tre anni passati nella casa nuova senza un animale, io patii una vera e propria crisi di astinenza da "pelo", per la prima volta in vita mia mi trovavo a vivere in una casa senza animali, per me fu veramente pesante. L'arrivo di Isottina mi risollevò un . Servì anche a Michi per capire che vivere con un gatto non era poi una cosa terribile. A parte il problema contingente della malattia di Isotta, infatti passammo otto mesi armati di lisoformio a pulire i pavimenti in continuazione.

Le circostanze della morte di Isotta furono veramente tragiche, la povera gattina si aggravò a ferragosto, la portammo al pronto soccorso veterinario con una grave crisi ipoglicemica, i veterinari fecero il possibile per salvarla e preferirono trattenerla per la notte, salutai la mia gattina che mi prese il braccio tra le sue zampe come per fermarmi e non farmi andare via, riuscii a liberarmi solo quando si addormentò, quando tornammo il mattino successivo mi dissero che era morta senza più svegliarsi, io scoppiai a piangere in faccia la veterinario e non riuscii più a dire una sola parola, mi rimase un forte senso di colpa per averla lasciata lì a morire da sola. Tornammo a casa in preda alla tristezza e sempre singhiozzando misi via tutta la sua roba, la sua cassettina la sua ciotola e i suoi giochini sparsi per casa.
Isottina lasciò un grande vuoto, potrà sembrare strano o esagerato, ma ci sentivamo un soli senza di lei.
A settembre, tornata al lavoro, una mia collega mi disse che, nella colonia di gatti che vive nel palazzo dell'azienda dove lavoro, era nata una nuova cucciolata, lì per lì non le prestai molta attenzione. Poi verso fine mese scattò un'emergenza, la cucciolata era rimasta senza mamma gatta e dei gattini cercavano casa, in particolare c'era una femmina finita nel tombino della fogna che una volta tirata fuori sembrava spaventata anche dalla propria ombra. La mia collega mi disse: adesso è a casa mia, devi assolutamente venire a vederla, è bellissima, però poverina è molto spaventata e ha una paura folle dell'aspirapolvere...
Secondo voi come è andata a finire?

4 commenti:

  1. Come è andata a finire? E' la coccola di Michi

    Steffi

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  2. anche la mia bimba aveva paura dell'aspirapolvere. marilena

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  3. Succede sempre così...gli animali "capitano", come gli eventi. Sei coinvolgente. Trova un editore. Ciao . Luca

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  4. L'aspirapolvere questo sconosciuto. La mia gattina nera, Cini, è l'essere più tranquillo e pacifico del mondo ma ha una decisa avversione per l'aspirapolvere, la scopa e lo spazzolone. Sono le uniche cose alle quali soffia debolmente quando le trova sul suo cammino.La capisco. Io non soffio ma mugugno quando devo usarli.

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