domenica 15 febbraio 2009

ventiseiesima puntata - i figli di isottina

Ho già detto che Isottina ebbe numerosi figli, ma il primo e l'ultimo parto furono particolari.
Tra Candy e Isotta si instaurò subito un rapporto di amicizia profonda, erano solidali tra loro in quanto vittime della stessa aguzzina, cioè Camomilla. Tutte e due venivano redarguite almeno una volta al giorno, Isottina si prendeva anche qualche sberlone che Candy riusciva ad evitare solo grazie alla sua altezza. Comunque le due passavano molto tempo insieme e molto tempo con me, io studiavo in camera mia e Candy stava sdraiata di fianco alla mia sedia e Isottina invece era sempre sulla scrivania.
Avevamo il sospetto che Isottina avesse trovato un fidanzato, ma il sospetto diventò certezza quando la sua evidente gravidanza non poteva più rimanere nascosta... aveva una pancia che quasi toccava terra... da qualche giorno la gatta stava cercando un posto dove partorire e noi, forti delle precedenti esperienze eravamo decisi a lasciarle fare quello che voleva, sembrava ben disposta verso un armadio in anticamera e mia nonna aveva già preparato dei teli per quando sarebbe arrivato il momento. Un pomeriggio io ero sul divano del soggiorno a leggere il giornale, arrivò Candy che si sdraiò vicino a me, poi arrivò anche Isottina che a fatica si sistemò sulle mie ginocchia, io ero immersa nella lettura e non badavo a loro. Candy russava e Isottina faceva le fusa come al solito, no non come al solito più forti, molto più forti e anche con degli strani versolini... Candy si svegliò e incominciò a guaire e a darmi delle musate, io le dissi di smettere, Isottina faceva degli strani versi e in più era molto calda, sentivo uno strano calore sulle gambe, un terribile pensiero si fece largo nella mia mente, abbassai il giornale e vidi che quella gatta demente mi stava partorendo in braccio! Mi guardò con la faccia felina più dolce del mondo e disse: mrmao? Cercai con buone maniere di spiegarle che in genere le gatte non partorivano in braccio ai padroni e la spostai nell'armadio, Candy rimase nei pressi dell'armadio per tutto il tempo, due ore circa, il tempo necessario perchè tre bellissimi gattini venissero al mondo.
candy era la loro baby sitter, si occupava di loro mentre Isottina era in giro col fidanzato che, lestamente la mise incinta di nuovo e poi di nuovo ancora, al terzo parto decidemmo di farla sterilizzare, anche perchè avevamo saturato il mercato di parenti e amici e non sapevamo più a chi dare i gattini. Per fortuna gli ultimi nati erano solo due, un maschio bianco e nero e una femmina nera, la gattina nera era bellisima e non sappiamo se per l'affinità di colore ma fu subito amore profondo con Candy. Isottina fu subito sterilizzata e si disinteressò presto dei figli, il gattino bianco e nero trovò una famiglia, mentre la gattina nera rimase con noi. Praticamente era la figlia adottiva di Candy, se la portava in giro prendendole la testa in bocca e dormivano insieme nella cuccia del cane. Quando erano addormentate abbracciate, tutte e due così nere, non si distinguevano l'una dall'altra. Il loro legame era molto profondo, al limite dell'incredibile, quando Romy, questo era il suo nome, partorì a sua volta, volle vicino a se Candy, che l'aiutò persino a lavare il suo unico piccolo, purtroppo il micino morì dopo una settimana e quando Romy piangeva disperata Candy correva a darle dei piccoli colpi col muso la leccava e la consolava.
Dieci anni più tardi un brutto giorno tornai a casa dal'ambulatorio del nostro veterinario senza Candy, non so da cosa lo capì, ma Romy comprese subito quello che era successo, andò nella loro cuccia e emise un lungo miao profondo, disperato, che mi colpì al cuore, ancora una volta i miei animali mi avevano insegnato qualcosa: ci si può amare anche se si è diversi.

3 commenti:

  1. perchè ogni volta mi commuovo? bacioni cara, ciao val

    RispondiElimina
  2. Sempre una gradevole lettura, come Val ogni volta mi commuovo e passano dieci minuti di sana riflessione.
    Baci Steffi

    RispondiElimina
  3. Come hai ragione, cara la mia Sofia. Dovremmo tutti imparare dagli animali e forse saremmo tutti migliori. Gran bella storia! Mbciù!

    RispondiElimina