lunedì 9 novembre 2009

trentasettesima puntata - nonna elide

Nonna Elide è morta due anni e mezzo fa. Forse solo ora riesco a fare i conti con questo dolore. Non è esatto dire che la nonna è morta due anni fa, la mia nonna se ne era andata già da diversi anni, la sua mente persa nel labirinto di quella subdola malattia che si chiama alzheimer, quella malattia vigliacca, silente per tanti anni che nel volgere di poco tempo ti ruba i pensieri, la personalità, i ricordi, la quotidianità... la dignità. Vedere quella bella signora, con quella naturale signorilità che solo poche donne hanno e che le ho sempre invidiato, con quella rara capacità di portare con eleganza e distinzione qualsiasi abito, diventare sciatta disordinata incurante della sua persona, vedere quella donna che si ricordava ogni cosa, persino se avevo spostato un barattolo sullo scaffale della cucina diventare indifferente e tutto e a tutti e poi alla fine non riconoscere più nessuno nemmeno il suo unico adorato figlio, la sua ragione di vita... è stato devastante.
All'inizio ero arrabbiata, si arrabbiata con lei, perchè si era ammalata, perchè mi stava lasciando proprio quando volevo che mi stesse vicina, improvvisamente per la prima volta era lei ad avere bisogno di me e io non ero in grado di fornirle quell'appoggio morale che le sarebbe stato di conforto quando ancora poteva capire qualcosa. Non potevo sopportare di vedere quello sguardo una volta sempre acuto e vigile adesso perso nel vuoto, quegli occhi una volta splendenti e vivi con sempre una luce di malizia pronta a brillare adesso spenti, opachi affacciati sul baratro del nulla.
Poi la rabbia è passata, per lasciare il posto a un dolore infinito.
La donna che mi aveva cresciuta, dandomi tutto il suo amore straordinario, cercando di trasmettermi tutta la sua forza, era li davanti a me, inerme, debole e indifesa.
L'ultimo giorno della sua vita l'ho passato accanto al suo letto, tenedole la mano fino all'ultimo momento, tutti dicevano che non poteva sentire niente che ormai era in coma, ma io so che non è così, io so che mi sentiva.
Durante quel pomeriggio mi sono tornate in mente tante cose i ricordi arrivavano a ondate: avevo tre anni quando mi ha portato al palazzo del ghiaccio di milano e mi ha insegnato a pattinare, lei mi stava vicino quando per la prima volta sono andata sulla bici senza rotelle, c'era lei a casa quando sono tornata dopo il primo giorno di scuola in lacrime perchè la maestra mi aveva detto che babbo natale non esiste, lei ha voluto farmi prendere lezioni di pianoforte, lei mi ha insegnato l'importanza della cultura facendomi leggere tanti libri fin da piccola, lei mi preparava la merenda, lei mi sgridava quando mi comportavo male, è anche grazie a lei se ho fatto tante vacanze meravigliose, mi insegnato a lavorare a maglia e a cucinare, mi ha insegnato ad amare e l'ultimo regalo che mi ha fatto è stato dirmi che michele era la persona giusta.,
Se penso a tutto quello che ha fatto nella sua vita... si è sposata giovane con l'amore della sua vita contro il volere della famiglia e ha dimostrato a tutti che quella che aveva ragione era lei, i miei nonni si sono amati profondamente per tutto il tempo che sono stati insieme, sempre vicini, soprattutto spiritualmente, hanno affrontato insieme avversità e momenti felici, sempre con allegria. Vorrei tanto assomigliarle almeno un pò.
Non passa giorno senza che le rivolga un pensiero, sempre col rammarico di non essere riuscita a farle capire quando era qui quanto è stata importante per me, quanto le volevo bene, quel poco di buono che c'è in me lo devo a lei.
Ti ho amata tanto nonna, perdonami se non sono mai riuscita a fartelo capire.

3 commenti:

  1. Carissima sono certa che la tua nonna l'ha sempre saputo e che lo sente anche ora dove è...e che da Lassù con la pace nel cuore ti vede e ti protegge... e non credere a chi ti dice che quell'ultimo giorno lei non poteva sentire.
    So che non è così...Tenerle la mano l'ha aiutata sicuramente in quel passaggio così misterioso che è la morte...
    Ti abbraccio forte forte e ti capisco; anche per me son passati due anni e mezzo e ancora sento quelle mani fra le mie...
    un bacione val

    RispondiElimina
  2. Lei dice: i miei nonni si sono amati profondamente per tutto il tempo che sono stati insieme, sempre vicini, soprattutto spiritualmente, hanno affrontato insieme avversità e momenti felici, sempre con allegria.Questo pensiero ha profonde implicazioni.Oggi matrimoni così ce li sogniamo.Che straordinari persone erano i suoi nonni. Spero che quello che sto per scrivergli le sia di conforto: “Può un morto tornare a vivere?” chiese l’uomo Giobbe molto tempo fa. (Giobbe 14:14, Parola del Signore) Forse se lo ha chiesto anche Lei. Cosa proverebbe se sapesse di poterSi riunire con i suoi cari nonni proprio qui sulla terra, nelle condizioni migliori?
    Ebbene, la Bibbia promette: “I tuoi morti vivranno. . . . Sorgeranno”. E dice inoltre: “I giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”. — Isaia 26:19; Salmo 37:29.
    Per poter nutrire vera fiducia in queste promesse, occorre rispondere ad alcune domande fondamentali: Perché si muore? Dove sono i morti? E come possiamo essere certi che vivranno di nuovo?

    RispondiElimina
  3. MA NATANAELE DI CHE RELIGIONE SEI?

    RispondiElimina