martedì 7 ottobre 2008

tredicesima puntata - La stanza segreta 1/4

Non so quanto del racconto che segue, sia verità o frutto della fantasia di una vecchia signora che si divertiva ad intrattenere la bisnipotina con pittoreschi racconti di vita di inizio secolo. L'ho sentito almeno un centinaio di volte, ogni volta con diversi particolari, il che fa supporre che non si trattasse di pura verità, ma comunque poco importa... mettetevi comodi, il racconto ha inizio.
Nella primavera del 1898, una ragazza di vent'anni di nome Zorille si recò al mercato della festa patronale trainando con le sue sole forze il carretto sul quale si trovavano uova, formaggi e pagnotte da vendere e il padre quasi privo di sensi per il troppo bere. Il padre aveva dilapidato al gioco ben due fortune, la sua e quella della moglie, una donna di buoni natali, grande bellezza, ma di poco intelletto e ancora minori capacità di reagire alle avversità, risorse che a quanto pare non mancavano invece alla figlia, che dopo la prematura morte della madre e della sorella gemella l'inverno precedente, si era ingegnata in molti modi per continuare a vivere con quel decoro nel quale la madre l'aveva allevata.
Al fianco della ragazza trotterellava un bel cane nero, di nome Bianca, che non permetteva a nessuno di avvicinarsi alla sua padrona da quando questa l’aveva tratta da un enorme impiccio. Bianca, poco più di un cucciolo, si era scontrata con l’animosità di un contadino che non aveva gradito la sua intrusione nel pollaio, Zorille era intervenuta nella discussione e si era portata via l’incauto segugio, da quel momento il cane e la ragazza erano diventate inseparabili.
Arrivata in piazza, Zorille sistemò il carretto, fece sdraiare il padre lì accanto e attese che qualcuno si facesse avanti per comprare le povere mercanzie. Si avvicinò un giovane sconosciuto, mai visto prima in paese, di appena un paio d'anni più vecchio della ragazza, ben vestito e dai modi signorili. Zorille avrebbe potuto dire che aveva gli occhi color del mare, ma lei il mare non l’aveva mai visto e si limitò a pensare che gli occhi del giovane uomo avevano il colore del cielo d’estate. Antonio, così si chiamava, fissò la ragazza negli occhi e lui, che il mare l’aveva visto, pensò che la ragazza aveva gli occhi del colore del mare d’inverno. Le disse che avrebbe comprato tutta la sua merce pagò e prima di andarsene si assicurò la simpatia di Bianca, dandole una bella grattatina sulla schiena, proprio in mezzo alle scapole, in quel punto così difficile da raggiungere. Un uomo che aveva osservato la scena gli chiese cosa ve ne farete di tutta quella roba? - La porterò al prete, saprà lui cosa farsenema se non vi serve perché l’avete comprata?perché la donna che sposerò ha bisogno di denari -Il secondo giorno di mercato, Zorille aveva solo poca frutta da vendere, ma aveva la segreta speranza di rivedere il bel ragazzo del giorno prima. Antonio arrivò a mezzogiorno conducendo con se una cavallina, signorina, con il permesso di vostro padre, vorrei farvi un regalo che spero allevierà le vostre fatiche. La ragazza non disse una parola, ma il padre accettò di buon grado, sperando di poter rivendere l'animale e ricavarne un buon profitto, piano che però non gli fu permesso di mettere in atto. Il terzo e ultimo giorno la ragazza non aveva nulla da vendere, ma andò lo stesso al mercato solo per rivedere quel giovane signore che le aveva fatto battere il cuore. Egli arrivò alla stessa ora del giorno prima, ma questa volta non aveva nessuna intenzione di comprare qualcosa. Signorina, le disse, vorrei avere il piacere, con il consenso di vostro padre, di condurvi al ballo di questa sera e vorrei che accettaste questo piccolo dono quale segno della mia ammirazione per voi. Così dicendo le mostrò una collana d'oro nero e giallo con un pendente a forma di croce e un rubino nel mezzo. Questa volta Zorille non permise al padre di parlare, Signore, verrò al ballo con voi, ma la vostra croce non la porterò mai, vorrà dire che la porterà la moglie del nostro primo figlio maschio. Il nostro primo figlio maschio? Chiese Antonio con gli occhi ridenti, Certo perché io non porto gioielli, e la indosserà o la moglie del nostro primo figlio maschio o la nostra prima figlia femmina. Rispose lei con grande naturalezza e una sfrontatezza inimmaginabile per quei tempi. Dimostrò anche però una notevole lungimiranza, perché i due si sposarono l'anno seguente, subito dopo la nascita del loro primo figlio.
Continua...

1 commento:

  1. NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, non puoi lasciarmi così in sospeso. Ho una certa età.....Brava, veramente brava! Attendo con ansia il proseguo. Diamoci da fare neh?

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