lunedì 14 maggio 2012

Il Giordy

Il carattere di mio zio Giordano, il fratello di mia mamma per tutti "Il Giordy", sta tutto in un episodio che mia mamma mi racconta spesso. Durante la guerra, frequentavano le scuole elementari, vennero sorpresi da un bombardamento a scuola, non poterono tornare a casa e per qualche ora furono costretti a rimanere al riparo senza potersi muovere. Mia mamma, la più piccola dei due, dopo un pò incominciò a frignare perchè aveva sete, dopo una due tre volte che la sorellina gli diceva giordy, io ho sete... lui si bagnò un dito con la sua saliva e lo passò sulle labbra della mia mamma ecco adesso hai le labbra bagnate, non hai più sete vero? e lei vero, non ho più sete, e smise di piagnucolare. Ecco, uno che da bambino è così, da grande non poteva essere tanto diverso. La sua peculiarità? il buon umore, con quegli occhi azzurrissimi sempre sorridenti. Almeno con noi della famiglia. Eppure quando ero bambina avevo quasi timore di lui, di quell'uomo forte dallo sguardo che poteva diventare anche di ghiaccio e molto severo. La svolta nel mio rapporto con il Giordy ci fu quando avrò avuto cinque, massimo sei anni, i miei mi avevano lasciata a tradimento a casa della nonna Rosina e degli zii... a tradimento perchè mentre la complice zia Carmela mi portava a fare un giretto, loro se ne andarono e io scoprii la loro partenza solo una volta rientrata a casa.... furono lacrime pianti e strepiti, con la nonna e la zia che non sapevano più cosa fare per calmarmi, i miei cugini fecero del loro meglio per mettermi a mio agio (leggete qualche post più vecchio e potrete immaginare come), ma niente funzionò... a sera avevo esaurito tutte le mie lacrime, e finalmente arrivò a casa dal lavoro lo zio, gli bastò un attimo per valutare la situazione,uscì in giardino e mi chiamò con uno dei suoi fischi, dai vieni con me... gli andai dietro e lui mi portò a vedere una coniglia che aveva partorito da poco, mi fece accarezzare un coniglietto, domani te li faccio accarezzare ancora, adesso andiamo a vedere se le galline hanno fatto le uova. Andai con lui a raccogliere le uova nel pollaio, smisi di piangere e la mia considerazione per quello zio che credevo un pò burbero crebbe a dismisura. 
Venerdì scorso sono andata al funerale dello zio Giordy, c'era tutto il paese a salutarlo, chi lo conosceva non poteva non stimarlo.
Ci hai dato tanto, ci mancherai tantissimo.

Che la terra ti sia finalmente lieve
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’ orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
(Alda Merini, Terra d’Amore, 2003)

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