martedì 20 gennaio 2009

ventiduesima puntata -episodi di infanzia 1

Un paio di settimane fa, a un battesimo, ho rivisto i miei amati cugini, Andre e Cri... i miei compagni d'infazia, i soci di tante avventure di bambini felici, quelli con cui ho condiviso le vacanze più belle della mia vita. Ritrovarsi, dopo tanti anni, dopo che la vita inevitabilmente ci ha separato, ha permesso a tanti ricordi di riaffiorare di presentarsi quasi prepotentemente alla memoria.
Definire il rapporto con Andrea e Cristina e quello con Roberto e Adriana, i loro genitori, come un rapporto tra cugini e zii è estremamente riduttivo e non rende certo l'idea della profondità dei sentimenti che ci legavano e che ci legano tuttora.
I nostri papà sono stati compagni d'infanzia, cugini di primo grado e coetanei, figli di due sorelle molto legate tra loro, hanno passato molto tempo insieme. Una volta sposati si sono ritrovati ad abitare in due appartamenti adiacenti, le nostre mamme sono andate sempre molto d'accordo e per una di quelle strane coincidenze della vita, si sono ritrovate ad essere mamme quasi contemporaneamente. Io sono nata a novembre e i gemelli, ah già non lo avevo ancora detto, Andrea e Cristina sono gemelli, nel maggio successivo. Al tempo i parti gemellari non erano affatto comuni, e senza l'ausilio delle ecografie non erano nemmeno prevedibili. Le nostre nonne ci raccontavano spesso le circostanze delle nostre nascite, con un modo tutto loro colorito e sempre allegro, ecco come narravano l'arrivo dei gemelli. Tutti si aspettavano la nascita di un bambino, magari un robusto, ma uno solo, e invece uno dopo l'altro eccoli lì una femmina e un maschio... il tam tam famigliare si mise subito in moto, arrivò una telefonata: è nata Cristina! gioia gaudio e felicità! dopo un arrivò una seconda telefonata: è nato Andrea! gioia gaudio e felicità... ma non era una femmina? boh si saranno sbagliati, mio nonno subito a dire ecco le donne fanno sempre un sacco di confusione... terza telefonata chiarificatrice: i bambini sono due, un maschio e una femmina! doppia gioia, doppio gaudio e doppia felicità. L'unico che rimase un sconcertato fu lo zio Roberto, il felice papà, uomo di poche parole, incontrando mio papà, uomo di altrettante poche parole, sul pianerottolo la sera della nascita dei bambini si limitò a dire: Fernando, sono due... e mio papà: si lo so; poi tutti e due senza aggiungere altro entrarono nei rispettivi appartamenti. La mattina dopo stessa scena in uscita: Fernando sono proprio due... La risposta: eh si lo so.. e via per le loro destinazioni. Le loro conversazioni tornarono normali dopo circa 15 giorni... passato lo shock. D'altra parte la loro calma e il loro aplomb sono proverbiali in famiglia, ecco un gustoso episodio. I due andavano spesso a pescare insieme, un giorno erano sulle rive dell'Adda, mio papà a monte e zio Roberto 50 metri a valle, improvvisamente mio padre scivolò in acqua e annaspando nella corrente impetuosa del fiume con la canna da pesca in mano, passò davanti allo zio, il quale senza scomporsi minimamente disse: ma, tonelli, dove vai? (si chiamano quasi sempre per cognome), la risposta fu: glub, afferrandosi ad un ramo riuscì a guadagnare la sponda e a uscire dall'acqua. Raggiunto, con calma, dal cugino si sentì porre la domanda: ma cosa stavi facendo? e mio padre altrettanto laconicamente: ma niente... avevo caldo... senza aggiungere altro tornò alla sua postazione si tolse gli abiti bagnati e li stese sui rami per farli asciugare, dopo un paio d'ore all'ora stabilita per il rientro, Roberto risalì fino alla postazione di mio papà e vedendo i vestiti stesi ad asciugare commentò: hai fatto il bucatino? non mi è possibile riportare la risposta...
Incominciammo a trascorrere le vacanze insieme quando avevamo circa cinque anni, prima in Liguria e poi all'Isola d'Elba, dove abbiamo passato le vacanze più belle della nostra vita.
continua...

1 commento:

  1. continuo a leggere della tua splendida famiglia...e mi si riscalda il cuore!grazie Marzia! un bacione valverde

    RispondiElimina