domenica 9 novembre 2008

diciassettesima puntata - Greta e la gita in campagna

Ho già detto più volte che Greta non era certo un cane simpatico, però una volta anche lei ci fece ridere moltissimo. Greta era uno Yorkshire terrier, dall'olfatto incredibile e con l'innato istinto dello stanatore e del cacciatore, qualità che in città non poteva certo mettere in pratica, appena potevamo la portavamo fuori città dove poteva in tutta libertà sfogare i suoi istinti. Una domenica decidemmo di portarla con noi, in visita dalla mia nonna materna, che abitava in campagna. Nel pomeriggio, dopo che l'odiosa bestiola aveva cercato di azzannare la nonna mentre cercava semplicemente di coprire con una coperta mio papà che faceva un sonnellino sul divano, uscimmo per una passeggiata. Capitammo nell'aia di una cascina, subito il lesto segugio si lanciò all'inseguimento di una sventurata gallina, il pennuto però, sebbene non dotato di grande intelligenza si dimostrò più furbo del cane nel passare attorno alla fossa contenente liquami e letame. Greta pensò di guadagnare strada saltando la fossa, impresa che si rivelò essere ben al di sopra delle sue capacità, si lanciò in un atletico salto, ma la posa plastica si guastò a circa metà del percorso... Greta guardò avanti poi in basso e poi con il terrore negli occhi verso di me, io impotente la vidi cadere in un turbinio di spruzzi nel letame. Per fortuna nella fossa c'era anche una balla di paglia, alla quale Greta si attaccò con disperazione, accorsero alcune persone, gallina compresa, e tutti dal bordo della vasca, che era profonda circa tre metri, si prepararono ad assistere all'agonia del incauto cane, nessuno infatti aveva la benchè minima intenzione di scendere nella fossa per salvare il cane. Io iniziai a piangere disperatamente, non potevo stare li a vedere il mio cane annegare nel letame senza fare niente, un contadino, vedendo la mia disperazione si impietosì e iniziò a pensare a una soluzione. Disse: il cane è piccolo e leggero, forse con un forcone riusciamo a tiralo fuori. Io piansi ancora più disperatamente, avevo capito che per tirarla fuori avrebbero infilzato Greta con un forcone... dopo che mi spiegarono che avrebbero usato il forcone come una pala mi calmai. Fu applicata una specie di prolunga al manico del forcone e, non senza difficoltà, si riuscì a tirare fuori la povera bestiola, con mia grande gioia tra l'approvazione generale e il palese disappunto della gallina. Vi lascio immaginare in che condizionisi trovava Greta oltre ad essere semisvenuta per gli effluvi del liquame e per lo spavento era veramente lurida, usammo una intera confezione gigante superfamiglia di shampoo per lavarla, ma l'odore del letame andò via dopo circa sette giorni e altrettanti lavaggi. Non so perchè ma da quel giorno Greta prese in odio anche le galline.

2 commenti:

  1. Fantastico! Povera Greta e poveretti coloro che la lavarono! Mi ricordo di un aneddoto della mia infanzia !Eravamo andati a cercar funghi nel bosco ( noi bambine si faceva solo chiasso e basta!) e indovinate chi scivolò su un'enorme...ehm...boazza di non so che animale (sembrava di mucca o cavallo...ma nel bosco?!!) cadendoci dentro da capo a piedi?...IO!!! E mamma buttò via tutti gli indumenti perchè dopo 3 lavaggi puzzavano ancora ed erano rimasti macchiati! pure le scarpe fecero una brutta fine...e non vi dico i miei pianti e l'energico bagno che mi fece mamma nella vasca!;)) da allora cerco di stare bene attenta se vado per prati e boschi!
    ciao sofy ,grazie per le info sui tritoni, baci val

    RispondiElimina
  2. Beh, se devo essere sincera, non è che mi dispiaccia molto che abbia fatto quel salto.La gallina è stata riscattata e forse lei ha imparato qualcosa....ma anche no.

    RispondiElimina