lunedì 22 settembre 2008

decima puntata - Gli avi

Da piccola amavo stare ad ascoltare i miei nonni che raccontavano le vicende di famiglia. Ad esempio pare che il papà di mio nonno, il bisnonno Creonte detto Bagiùn, fosse un animalista ante litteram. Coltivatore e allevatore, nutriva una profonda avversione verso i cacciatori, si appostava ai bordi dei suoi campi di granturco, con una carabina caricata a sale e metteva alla prova le sue capacità di tiro sparando sui cacciatori che avventatamente attraversavano le sue proprietà. Una volta, dopo aver centrato il fondoschiena di un incauto cacciatore, venne minacciato di rappresaglie dal ferito, la sua risposta fu lapidaria ma efficace vieni a prendermi a casa che ho la carabina caricata a pallettoni! D'altra parte bisogna capirlo, Bagiùn veniva da una famiglia piuttosto battagliera, i suoi genitori gli avevano insegnato che non bisognava mai subire supinamente i soprusi, soprattutto se si stava dalla parte di una giusta e nobile causa, vi racconterò un episodio su tutti, chiarificatore. Bagiùn aveva due fratelli maschi, la trisnonna desiderava tanto una bambina e visto che non arrivava, decisero di adottarne una, non so bene come andò, ma insieme alla neonata Ifigenia, arrivò in famiglia anche il suo fratellino il gracilissimo Egisto. I cinque fratelli crebbero come un sol uomo, Egisto affidato alle cure e alla cucina della trisnonna crebbe sano e robusto, si dice fosse alto quasi due metri e Ifigenia con quattro fratelli maschi, aveva ben poco di femminile, molto colta e istruita ben sopra la media delle sue coetanee si impegnò molto attivamente in politica, manco a dirlo nella corrente politica opposta a quella del governo di allora (si era negli anni venti e ho detto tutto). Perse il suo lavoro di maestra e tutte le volte che nel vicino capoluogo di provincia dove abitava, arrivava un esponente del partito, Ifigenia veniva trattenuta dai gendarmi per controlli per un paio di giorni. Fino a che Egisto e gli altri fratelli stanchi per l'ennesimo e ingiustificato arresto si recarono alla prigione armati di bastoni, vanghe e forconi, la rasero letteralmente al suolo e si riportarono a casa la sorella. I gendarmi minacciarono ritorsioni e Egisto li aspettò, armato, sulla porta di casa per due giorni e due notti: voglio vedere se qualcuno ha il coraggio di farsi vedere!!! Nessuno osò tanto. Con gran sollievo delle donne della famiglia, che già vedevano i loro figli adolescenti destinati ad una vita da orfani.

5 commenti:

  1. i nomi...sono di fantasia vero?

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  2. Che famiglia meravigliosa! E' ovvio che persone così straordinarie abbiano poi avuto animali altrettanto determinati! Quindi non lamentarti di Psycho!

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  3. Fa bene leggere di persone che non hanno paura di niente, ce ne vorrebbe di più. Mi sarebbe piaciuto vedere il cacciatore salato....una gioia immensa.
    Per quanto riguarda i nomi, nella famiglia di mio marito i nomi bizzarri si sprecavano. Mio suocero si chiamava Ismo e mia suocera Jones. Le zie Afra, Dermina, Nera. Gli zii Ivaldo, Aleardo.....

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  4. Firmo le tue memorie con una goccia di acqua marina...
    Eroismo e coraggio, portano alla ricerca di molte verità!!
    Buon proseguimento Rosydolphin

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